Nel 2007, Impressioni a distanza è stato rielaborato da Luca Ferro. I tre blocchi di pellicole domestiche 8mm, girate a vent’anni di distanza l’una dall’altra, sono ora digitalmente riunite in un unico quadro e parlano, ora singolarmente – ora simultaneamente (in split screen) dell’evolversi dell’occhio cinematografico privato, dei supporti e delle tecniche amatoriali. Dell’eterno fluire delle generazioni, della prepotenza della memoria e delle fatali insidie della nostalgia. Le tre realizzazioni, sono arricchite del testo della lettera con la quale nel 1935, il padre di Luca Ferro, giovane ufficiale in Etiopia, stabilì il primo contatto con sua madre.